Le cronache di Coccinella — Capitolo uno

Cari retrogiocatori, voi che considerate il Commodore 64 come uno zio e l’Amiga come una sorella supergnocca, voi che con passione e nostalgia ci seguite giorno dopo giorno nella speranza di legger qualche bella parola sul videogioco che occupava le vostre ore diversi decenni fa (si, siete proprio vecchi), voi che amate ricordare quei pomeriggi passati a guardar Bim Bum Bam mangiando pacchi interi di tegolini, spegnendo la TV quando arrivava il cartone da femmina e passando a quel computer grigio che vi dava tante soddisfazioni per giocare a Hot Wheels fino all’ora di cena.

Questa nuova rubrica è dedicato proprio a voi, che ormai siete abbastanza grandi da apprezzare anche una buona lettura, perché è di questo che si tratta. Comincia oggi il nostro viaggio con Coccinella nel primo grande fantastico interessantissimissimo romanzo letto per la prima volta su Recensopoli (con Alfalfa nella parte del protagonista)!C’era una volta un giovane sognatore,

nella piccola città di Recensopoli era conosciuto da tutti come Coccinella, per quel suo buffo viso sempre arrossato e pieno di punti neri. La sua esistenza viaggiò tra realtà e immaginazione, in equilibrio tra la vita al carbonio, in carne e ossa, e quella al silicio, fatta di bit e incomprensibili codici.

Il suo primo incontro con il mondo digitale avvenne fortuitamente alla tenera età di 9 anni. A quel tempo, durante una delle solite dimenticabili cene dagli zii, Coccinella notò il cugino Giovanni, detto Camicia Unta, chiudersi a chiave nella propria cameretta, dopo aver esternato una certa irrequietezza e fretta nel consumare il classico polpettone immangiabile di Zia Mascella, così chiamata per le sue enormi mandibole, tenute in costante allenamento dalla sua intollerabile mania di portar in tavola carne sempre più disidrata.

Breve cameo di Sally Spectra nella parte di Zia Mascella

Giovanni detto Camicia Unta destò in Coccinella una certa curiosità: Cosa può mai fare chiuso in camera? Perché tanta fretta di finire la cena saltando addirittura la porzione di gelato, l’unico pasto paradossalmente masticabile?

Rapito da quel bisogno di conoscenza, Coccinella con la scusa della pipì si allontanò da tavola per avvicinarsi, con attenzione nell’evitare rumori, alla porta del cugino, e come esperto voyeur cominciò a sbirciare dalla serratura.

L’immagine era difficile da comprendere, quasi enigmatica. Giovanni detto Camicia Unta stava fissando un televisore a cui era attaccata una strana macchina da scrivere.

Jimmy il Fenomeno nel complesso ruolo di Giovanni detto Camicia Unta

I suoi occhi erano sbarrati e dalla sua bocca usciva una bavetta che andava a ungere la famosa camicia, spiegando a Coccinella tante cose. Ciò che però cambiò per sempre la vita del nostro protagonista fu vedere il cugino smuovere in tutte le direzioni uno strano affare, non troppo lungo e anch’esso unto per via delle mani sudate.

Coccinella si allontanò dalla porta e, turbato dalla strana sensazione di piacere che sembrò provare il cugino, decise che avrebbe voluto saperne di più.

Dì li a poco, scoprì che la macchina da scrivere attaccata al televisore era un Commodore 64 e che il cugino stava giocando a Stroker, un non meglio definibile simulatore.

Coccinella si lasciò coinvolgere da quello strano mondo che gli era schizzato davanti agli occhi, così cominciò a comprare riviste di settore (riconoscibili per quella curiosa mania di mettere sempre belle donne semi svestite in copertina) portando sempre con sé l’unica vera periferica che avrebbe accompagnato i momenti migliori dell’adolescenza di Coccinella: il Joystick.

Systems Editoriale sapeva cosa voleva il lettore

Nella prossima puntata: in un turbinio di casualità e incidenti, Coccinella affronta per la prima volta l’incubo del BASIC. Risate e lacrime nella seconda puntata de LE CRONACHE DI COCCINELLA.

BONUS HOT WHEELS EDITION:
Quel gioco con cui passavamo interi pomeriggi, oggi lo scopriamo essere terminabile in 10 minuti. Cosa significava non avere internet…

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