Previously on Ladybug Chronicles: Coccinella è un ragazzo come tutti noi, che ancora bambino scopre, osservando il cugino Giovanni detto Camicia Unta, il mondo dei Personal Computer. Dopo aver passato anni perdendo la vista sul suo Commodore 64, tenta la strada del multiplayer cadendo però in una terribile crisi d’identità, che lo porta ad abbandonare completamente il mondo dei videogiochi e ad esser cacciato di casa. Dopo un periodo passato a mendicare aiuto e ospitalità, decide di riprendere in mano la propria vita partecipando ad un torneo di videogiochi con l’inedito Nintendo RL, la prima console basata su un’interfaccia neurale, ma alla prima sfida si rende conto che in palio non c’è solo un premio in denaro, ma la vita stessa.L’accesso al gioco fu preceduto da un fragoroso rombo di motori, seguito da un suono di ocarina che con orgoglio e prepotenza preparò i due concorrenti al video di presentazione.
Dalle spalle di Coccinella un fischio si avvicinò e l’immagine di Link alla guida di un kart verde si materializzò, passandogli a pochi centimetri dalle gambe. Nemmeno un secondo e dall’altro lato sfrecciò un altro kart guidato da una grossa maschera, e poi un’altro con un lucertolone.
Un phaser di Star Trek utilizzato come ocarina per la colonna sonora |
Dall’alto calò velocemente il titolo del gioco: “ZELDA E LINK RACING RL”, e Coccinella si trovò davanti un menù in giapponese. Il giovane non fu in grado di capire quale sarebbe stata la scelta giusta da fare, ma rievocando le cartucce importate con cui giocò qualche decennio prima, immaginò che la prima scelta avrebbe attivato il single player, mentre la seconda il multiplayer.
Coccinella tentò di fare la sua scelta immaginandosi di premere la freccia direzionale, ma al contrario del precedente gioco, questa volta non accadde nulla. La scelta partì in automatico, così come la scelta del mezzo che avrebbe utilizzato Coccinella.
Coccinella si affidò alle figure |
La grafica della simulazione sembrò centinaia di volte più dettagliata, rasentando quasi il realismo. Tuttavia erano ancora più che evidenti alcuni problemi di glitch ogni volta che Coccinella ruotava la testa per guardarsi intorno.
L’ambiente attorno a lui diventò improvvisamente bianco e come nella precedente esperienza una voce femminile recitò un “ATTENDERE PREGO”. Il ragazzo da questo particolare capì subito che la console doveva essere italiana mentre il gioco era indubbiamente giapponese.
Quando finalmente il caricamento terminò, attorno a coccinella apparve l’indecente viso di Michael Platinette detto FIFA 2018, che con un sorriso rilassato ricordò a Coccinella di essere il detentore del record mondiale di pista sia in Sega Rally che in tutti i tracciati originali di Grand Prix 4 (quello di Geoff Cramond).
Attorno ai due si crearono i rispettivi kart nonché un’ambientazione piuttosto banale: un deserto con qualche palma a bordo pista e un cielo limpido da farne sembrare la texture un blocco unico di colore.
Michael Platinette detto FIFA 2018 interpretato da un perfetto Lady Gaga |
Improvvisamente un’inappropriata nuvoletta di Super Mario apparve sopra le loro teste con una specie di semaforo e un contatore. I numeri scalarono velocemente e il semaforo presto diventò verde, indicando ai due contendenti che la sfida era appena cominciata.
Entrambi si trovarono a proprio agio con il sistema di guida. A onor del vero, Coccinella per qualche attimo pensò che fosse qualcun’altro a guidare al posto suo, data l’elevata semplicità con cui affrontava le curve. Già al primo tornante Michael Platinette detto FIFA 2018 stava mangiando la sua polvere.
Non passò molto però prima che l’avversario preparasse il contrattacco, e, in seguito ad un’esplosione, Coccinella si trovò il copertone posteriore sinistro completamente frantumato da una freccia, perdendo così il controllo del mezzo. Fu allora che vide l’altro pilota con in mano un arco e sulle spalle una faretra destinata a sparire entro pochi secondi.
Michael Platinette già si immaginava le interviste dopo la sua vittoria |
Michael Platinette detto FIFA 2018 aveva utilizzato con successo il suo primo potenziamento. Purtroppo Zelda e Link Racing RL non era un semplice arcade di guida, ma una vera e propria simulazione, così Coccinella si ritrovò in sella ad un mezzo inutilizzabile, e si vide costretto a scendere.
La gara era già finita. Coccinella aveva perso. Cosa doveva aspettarsi ora? Sarebbe morto come gli altri? Non provando alcun dolore cominciò a sperare in un’uscita dal gioco senza problemi, in fondo ora anche il pubblico stava vedendo la sfida, non poteva morire davanti agli occhi di tutti.
Il gioco tuttavia non era terminato. Innanzi al nostro eroe si mostrò Michael Platinette in rotta di collisione. Sarebbe stata una cosa buona evitarlo? Forse il gioco era finito e quello era un banale replay?
La macchina avversaria si avvicinò e, per non correre rischi, Coccinella si spostò prima dell’impatto. Nonostante fosse riuscito a evitare lo scontro, il mezzo riuscì a graffiargli una gamba, chiarendo in un’istante che la gara non era ancora finita.
In realtà l’idea di un gioco di guida con Zelda non avrebbe potuto avere molto successo |
Il pensiero di voler reagire fece apparire nelle mani del giovane una spada e uno scudo, che Coccinella decise di usare subito. La seconda carica infatti era già partita, ma questa volta riuscì a rimanere indenne, sfruttando la velocità del mezzo avversario per bucarne le gomme con la spada.
Anche Michael Platinette era finito a terra, e lo scontro sarebbe presto diventato una battaglia a suon di spade. I due si confrontarono. Questa volta l’avversario ebbe subito la meglio, grazie all’esperienza maturata con i vari Red Steel (titoli appartenenti alla grande crisi d’identità videoludica degli anni 2000). Le varie ferite cominciarono subito a sanguinare e il dolore ancora una volta era più reale di quella rappresentazione del mondo.
Il perfido Billy Mitchell si godeva lo spettacolo |
Il gioco, come prevedibile, aveva ben poco a che fare con la serie di Zelda, se non per qualche banale citazione, ma appena riconobbe a terra la Fierce Deity Mask, Coccinella non esitò e si precipitò a raccoglierla e indossarla.
Come aveva sperato, la maschera lo trasformò in un potentissimo guerriero, e ad ogni suo movimento della spada Michael Platinette detto FIFA 2018 non poteva fare altro che cercare di schivare. Con il primo colpo il nostro eroe distrusse lo scudo dell’avversario, e con il secondo lo disarmò.
Coccinella non aveva alcuna intenzione di veder spargere ulteriore sangue, così, una volta reso inerme l’altro concorrente, abbassò le armi fin quando una voce olofonica non gli confermò la vittoria.
La maschera dell’invincibilità di Coccinella |
Ce l’aveva fatta? Era riuscito a vincere senza far morire l’avversario? La risposta arrivò poco dopo, quando l’immagine di Michael Platinette detto FIFA 2018 scomparve con una dissolvenza dal suo campo visivo. Staccandosi dalla console, Coccinella si trovò l’avversario steso a terra, come il precedente.
Ancora una volta il Nintendo RL aveva chiesto una vita umana in cambio di una singola partita.
Nella prossima puntata: L’avvicinarci della finalissima tra colpi di scena e complotti!