Previously on Ladybug Chronicles: Coccinella è un ragazzo come tutti noi, che ancora bambino scopre, osservando il cugino Giovanni detto Camicia Unta, il mondo dei Personal Computer. Dopo aver studiato il Commodore 64 e aver scoperto di avere problemi di vista, viene invitato dal compagno di classe Marino detto Calippo alla prima sfida multiplayer della sua vita. Utilizzando sempre e solo il proprio Joystick, ben più grande di quello di Calippo, capì che giocare a stretto contatto con quel tipo d’avversario non faceva per lui.Gli anni passarono e Coccinella raggiunse con risultati altalenanti la terza media, concedendo alla scuola e alla vita sociale solo il minimo tempo indispensabile, a favore del suo nuovo computer. L’Amiga 500 era diventata la sua unica ragione di vita da ormai tre anni, da quando con un “Bravissimo” in aritmetica (terribile denominazione dei voti) diede una sufficiente soddisfazione ai genitori per meritarsi quella nuova potente macchina.
Con Serena Grandi nella parte del gatto nero e riccio… ehm, della maestrina! |
Per Coccinella arrivò finalmente la pubertà videoludica. Tuttavia la sua vita diventò proprio come un gioco di ruolo, e crescere di livello solo in una caratteristica si rivelò una mossa sbagliata, così, nonostante con l’Amiga non avesse rivali, si dimostrò totalmente ignorante verso l’altro grande universo videoludico, il misterioso e affascinante mondo delle Console.
Indubbiamente Coccinella sapeva di cosa si trattasse, ne facevano bella mostra quasi tutte le riviste, ma, a parte qualche differenza estetica, non si era mai reso conto della reale differenza con la sua Amiga. La rivelazione arrivò proprio nell’estate dopo la terza media. Durante la classica vacanza al mare con i genitori, Coccinella fece amicizia con Marta Mammella, chiamata così perché anche la sua defunta nonna si chiamava Marta.
Marta interpretata da una giovane Sabrina Salerno che oltre le gambe c’era di più! |
La ragazza aveva già compiuto 16 anni ma per Coccinella non sembravano esserci problemi d’età, anzi, trovare una ragazza appassionata di videogiochi gli sembrò un sogno. Il loro rapporto raggiunse un livello superiore a quello di vicini di ombrellone e dopo soli pochi giorni, Marta invitò Coccinella nella sua camera d’albergo per provare il suo nuovo gioco. Il ragazzo, convinto di dover competere in una delle esibizionistiche gare di velocità, portò con sé il proprio Joystick. La sorpresa fu enorme quando davanti ai suoi occhi si mostrò una scatola grigia con scritto sopra Super Nintendo: in anticipo sulle sue aspettative, sembrò arrivato il momento di confrontarsi con l’altro mondo.
Il luogo dell’incontro |
Marta fece accomodare Coccinella sul suo letto e con estrema gentilezza gli chiese: “È la prima volta?”. Coccinella annuì timidamente. “Rilassati, ti dirò io cosa fare. Lascia stare il tuo Joystick, oggi giocherai con il mio Gamepad”. Il ragazzo prese in mano quello strano oggetto che, al contrario del suo consumato controller, profumava di nuovo, e cominciò a premere tasti a caso, inconsapevole del fatto che ogni tasto rifletteva un comando differente su schermo.
La versione NTSC della console era diversa ma altrettanto affascinante! |
“Ci stai mettendo troppa foga, usare un Gamepad richiede una certa manualità, devi imparare a premere i tasti giusti al momento giusto!”. Quelle parole rimasero per sempre stampate nella memoria di Coccinella. L’incontro continuò come una vera e propria lezione. Coccinella passò il pomeriggio con le mani sul Gamepad di Marta, anche se la ragazza non si degnò nemmeno di guardare come fosse fatto il Joystick di Coccinella.
Coccinella imparò in fretta! |
Dopo quel caldo pomeriggio d’estate, il nostro eroe si fece regalare una console imparando velocemente l’arte di questo nuovo modo di giocare. Raramente continuò ad accendere l’Amiga per richiamare quel lontano piacere ma, anche se non si poteva ancora definire un ometto videoludico, una nuova strada era stata scelta.
Nella prossima puntata: Coccinella scopre i Gamepad con lo stick analogico!