Da gran fan di Star Trek fu difficile non storcere il naso alla notizia che la mia amata serie avrebbe subito un reboot tutto effetti speciali e pop corn. Il primo film, per quanto rispettoso e citazionista, rischiò l’unica cosa che le varie serie non si sarebbero mai permesse di fare: abbandonare lo stile conservatore. Che sia arrivato anche per Star Trek il momento di distaccarsi dalle proprie origini?
Fortunatamente no. Per quanto il trailer non avesse lasciato trasparire il minimo rispetto per la serie originale, alla visione appare da subito una completa e apprezzabilissima coerenza con la serie classica.
Sfruttando nuovamente la scusa dell’universo alternativo del primo film, i furbi sceneggiatori sono riusciti a riesumare uno dei villain più amati della serie, mostrandocelo un po’ più moderno, ma ancora più cattivo e stupendamente interpretato dall’ottimo Benedict Cumberbatch (il brillante Sherlock Holmes dell’omonima serie).
Le strizzatine d’occhio al fan di vecchia data sono evidenti, dai dialoghi, alle attrezzature, ai suoni e sopratutto alla storia. Per tutta la visione, infatti, ho provato ad immaginarmi le stesse scene e gli stessi dialoghi con le ambientazioni e le facce della serie televisiva, e incredibilmente non ho storto il naso nemmeno una volta.
Certo, la regia, le inquadrature, gli effetti speciali onnipresenti sono ben diversi, ma la sensazione che mi ha pervaso a pellicola finita è stata quella di aver assistito ad un ottimo remake dell’intera saga di Khan, e di certo non ad un reboot (da questo punto di vista ho trovato molto apprezzabili i paralleli con il film del 1982).
In conclusione il film è consigliabilissimo a tutti gli amanti dei blockbusters ma anche ai trekkies più accaniti!
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