La moda dei reboot e dei remake sembra non esaurirsi mai. Gran parte dei film più famosi o anche solo rappresentativi degli anni 80 sta venendo riesumato dalla bara, là dove la situazione psicofisica degli attori ancora lo permette.
Che abbia senso questa opinabile tendenza?
Volendo puntare il dito su qualcuno, probabilmente il sesto Rocky è stato il primo a dare seguito a serie che non richiedeva seguiti, dimostrando che anche vecchie mummie potevano ancora dire qualcosa.
Personalmente trovo l’operazione nostalgia molto apprezzabile, ma purtroppo raramente i risultati delle nuove pellicole si sono dimostrati all’altezza dell’originale.
Quello di cui però dobbiamo parlare sono i reboot.
In giro si sente parlare di mancanza di idee, di riciclo di sceneggiature precedentemente rifiutate e più in generale di progetti finalizzati unicamente al guadagno facile.
Problemi di questo tipo non mi interessano, ma purtroppo non posso ignorarli, per il semplice motivo che troppo spesso film di buona qualità vengono considerati brutti solo perché non sono identici all’originale.
Il caso più triste che mi viene in mente è stato senz’altro quello di Total Recall, un film che ho trovato piacevole, innovativo e fedele all’universo fantascientifico da cui deriva. Purtroppo sembra che sia stato uno dei pochi a pensarla così.
Lo stesso accade con questo nuovo Robocop. Il film originale di Verhoeven era una divertentissima trashata: cattivo, violento oltre il limite dello splatter ma con una vena comica invidiabile.
Questo nuovo prodotto si distacca solo in parte dalle origini, proponendo nuovamente personaggi poco approfonditi e poco credibili.
Questa volta, però, ci si prende molto più sul serio, fallendo miseramente in quelle che dovrebbero essere le scene impegnate.
La trama cambia sensibilmente, strizzando solo qua e là l’occhio al prodotto di 30 anni fa, ma come allora rimane il pretesto di vendetta e la dicotomia dell’uomo/macchina. A rendere il prodotto interessante sono le scene d’azione, gli effetti speciali e l’avveniristico (e credibile) futuro dove la tecnologia è padrona.
Non siamo davanti ad un film d’autore, e la filosofia spicciola di fondo è talmente sommersa dalla CGI da risultare quasi impalpabile e superflua. tuttavia questo nuovo RoboCop gode di un ottimo ritmo e di dialoghi piacevoli che si contrappongono perfettamente a scene d’azione dinamiche ed efficaci.
Questo RoboCop è sicuramente consigliabile, anche agli amanti dell’originale, purché visto con la consapevolezza di avere davanti un film d’azione moderno che condivide ben poco con l’originale RoboCop.
Per un dollaro lo comprerei!