Ne vogliamo parlare? Vogliamo parlare di uno dei trailer più brutti della storia?
Se non tenessi sempre in allenamento le mie conoscenze cinematografiche, avrei tranquillamente evitato di andare al cinema dopo una presentazione del genere.
Di certo non sarei andato al cinema per vedere il solito Di Caprio vomitevolmente perfetto nella sua parte. Per fortuna, sono un uomo informatissimo, e prima ancora che il trailer cercasse di pisciare su tutte le aspettative, mi ero già preparato psicologicamente a una di quelle esperienze in grado di cambiare la vita di una persona.La mia vita non è cambiata, e nemmeno quella di chi aveva (ben) pensato di suicidarsi dopo aver visto Avatar. Ma non perché il film non sia fantastico, piuttosto perché non ha fatto altro che sfruttare delle idee e dei pensieri che prima o poi nella vita tutti ci poniamo a proposito dei sogni. Avete presenti i sogni lucidi? quelli in cui vi rendete conto di dormire e cominciate a diventare registi del vostro viaggio onirico? Oppure vi è mai capitato di sognare di svegliarvi da un altro sogno? Vi siete resi conto che tutte le volte che in un sogno proviamo la sensazione di cadere ci svegliamo?
Alla lista si aggiungono tantissime cose, ma tra i tanti pensieri che provoca questa pellicola, sicuramente c’è anche il sentirsi derubati delle proprie riflessioni… di quelle riflessioni che pensi ti rendano speciale.
Christopher Nolan con questo film (direi anche con gli altri), sembra volerci dire: “Non valete un cazzo, quello che pensate voi io lo penso meglio”. |
Sfortunatamente per lui, Nolan è un fottuto genio, e come tale, spesso non è capito. Sicuramente non è capito da sua moglie, che per ogni film che gli ha prodotto ha fatto uscire un trailer indecente. Provate a cercarli su youtube e capirete a cosa mi riferisco. Forse il trailer migliore è quello di Insomnia, il film che ha scritto, diretto e girato pensando a come avrebbe potuto rovinare la carriera di Al Pacino e Robin Williams.
Come possa non essere capito mi è poco chiaro, ma uscire dal cinema e sentir dire “CHE MERDA”, oppure vedere gente dormire durante la proiezione, o ancora leggere commenti che parlano di una trama troppo incasinata, mi fa perdere fiducia nel genere umano.
Il film è lungo ma non è lento, è strano ma non è complicato. Anzi. Per tutto il tempo Di Caprio e compagni non fanno altro che spiegare a parole cosa sta succedendo, perché succede e cosa succederà dopo, come se volessero veramente evitare che la gente potesse permettersi di dire che è complicato.
La storia è originale e sviluppata in modo originale: Di Caprio e amici sono ladri di pensieri ed entrando, con adeguati macchinari, all’interno di menti dormienti, sono in grado di ricreare un sogno a proprio piacimento, sempre attenti però a non allontanarsi troppo dalla normalità della vittima, che potrebbe scoprire, tramite il subconscio, che c’è qualcosa che non va. Grazie a questo potere la cricca riesce a rubare informazioni da rivendere al miglior offerente.
Fondamentalmente la trama è questa. Nello sviluppo gli intrecci si infittiscono giocando con i sogni dentro i sogni: questa sembra essere stata la parte più complessa per le menti che da Di Caprio si aspettano solo cloni di Titanic e Romeo+Giulietta (se rientrate in questa categoria non preoccupatevi, anche qui c’è una storia d’amore tormentata e impossibile). Come per tutti i film del regista inglese, anche qui non sarà la trama la parte innovativa e stupenda, ma il modo con cui viene sviluppata.
Non vado oltre per evitare spoiler a uno dei migliori film degli ultimi 10 anni (10 anni, come il tempo che Nolan ha impiegato a completare la sceneggiatura). Gli attori sono tutti bravi, forse grazie anche ad un ottimo script, che pur stereotipando tutto e abbellendo lo schermo di effetti speciali incredibili e mai inutili, riesce a mantenere ogni scena credibile.
Insomma, Nolan riesce a mantenere altissimi i suoi standard, e a parte una piccola caduta di stile, in 12 anni ha confezionato solo capolavori indiscussi (ma di cui tutti discutono). Vi consiglio tra l’altro di recuperarvi FOLLOWING, il suo primo film, un fantastico spaccato sulla vita di uno strano scrittore che diventa pian piano un assassino. Curioso anche il fatto che nel film uno dei protagonisti è un ladro e si chiama COBB, come il protagonista di Inception, anch’esso un ladro.