Ultimamente ho avuto un po’ di tempo libero che ho ovviamente deciso di dedicare a cinema e videogiochi. Rinunciando alle priorità che mi porto dietro da anni (classici e controclassici), mi sono buttato sul meglio/peggio che l’intrattenimento ci ha offerto negli ultimi mesi. Cominciamo la serie di post con Jack Reacher.
Il film parte male. C’è una serie di omicidi apparentemente inspiegabili, la polizia tra le 1000 tracce lasciate non ha dubbi su chi possa essere il colpevole e la pellicola può anche finire… Ma poi no. Arriva Tom Cruise – che dai tempi di Nato il 4 luglio adora fare il reduce di guerra, e con fare molto criptico comincia a indagare. E a quel punto la questione si fa interessante.
Per quanto Tom Cruise sia come al solito espressivo come Lara Croft nel primo Tomb Raider (il videogioco a triangoloni), il suo carisma traspare ad ogni scena. Fortunatamente non è più un carisma dettato dalla bellezza, ma è un fascino insito nel personaggio, un po’ misterioso, con atteggiamenti al limite del legale, sempre sopra le righe e un passo avanti agli altri.
Per il resto il film non vale niente: nessuna scena originale, nessun dialogo particolarmente brillante. A tratti mi ha ricordato le atmosfere dell’ottimo Blind Horizon con Val Kilmer, altrettanto affascinante, ma decisamente molto più lento.
IN UN AGGETTIVO: Guardabile