Se da un lato rimasi abbagliato dalla locandina di District 9, la visione del film mi lasciò un agrodolce punto interrogativo sopra la testa: Mi era piaciuto? Mi aveva solo intrattenuto? Mi aveva lasciato un messaggio? L’unica certezza che avevo era che gli effetti speciali, da quel momento, avrebbero raggiunto un nuovo livello. Un livello superiore rispetto anche i poco realistici puffi di Avatar (non me ne vogliano i lettori furries).
Insomma non potevo perdermi il suo secondo film, quello della maturità, quello che avrebbe sicuramente fatto il botto: Elysium!
E invece Elysium è, ancora una volta, un more of the same. Avete presente quando esce un bel film, magari leggermente in sordina, e poi qualcuno decide di rifarlo in grande stile? Ecco, qua sembra che il regista abbia deciso di rifare tutto, solo che invece di farlo in grande stile, lo rifà cambiando qualche faccia e ingrandendo un po’ l’universo preso in considerazione.
Il risultato è un tripudio di effetti speciali funzionanti, credibili e efficaci, che va a scontrarsi contro una storia classica e un po’ banale, contro dei personaggi quadrati scritti in bilico tra i film testosteronici anni ’80 (con l’immaginario di un futuro sfigato) e quelli di amore mal riusciti degli anni ’90.
La pellicola non è brutta, anzi si lascia guardare, intrattiene e da gusto, ma come il predecessore manca ancora di qualcosa.
IN UN AGGETTIVO: Incompleto.