Per gli appassionati di robottoni, Pacific Rim era l’appuntamento da non perdere, la realizzazione di un sogno infantile mai realizzato, nemmeno con quei tre Transformers così spettacolari quanto privi di un anima.
La presenza di Del Toro dietro la macchina da presa sembrava un indiscutibile garanzia di qualità verso un prodotto che, dai trailer, appariva unicamente un tripudio di effetti speciali.
Purtroppo Pacific Rim è principalmente un tripudio di effetti speciali. Divertente, spettacolare, ma incentrato sugli effetti speciali. Effetti che, pur essendo meno entropici di quelli di Transformers, soffrono di ambientazioni sempre oscure e di combattimenti spesso poco esaltanti.
Se da un lato il film non ha un vero e proprio cuore, dall’altro diventa palese e apprezzabile la volontà del regista di non inventare niente ma di infilare nella pellicola una citazione dopo l’altra, offrendo, ancora una volta nel cinema degli ultimi anni, un poco coraggioso more of the same.
Da una parte infatti c’è un’evidente summa di tutti i personaggi carismatici e testosteronici americani degli anni ’80 (da Rambo a Commando senza privarsi di comprimari russi stupidi e muscolosi, ma dal cuore tenero), amalgamati con un’estetica dei robottoni e con una trama più vicini allo stile nipponico.
Fortunatamente il film passa bene, diverte e in alcuni casi offre anche delle buone battute.
IN UN AGGETTIVO: Testosteronico