Hai dei problemi a finire i giochi a livello facile?
Quando il gioco esiga una leggera pressione del tasto Y (o triangolo) ti accorgi sempre che quei maledetti gamepad hanno i pulsanti troppo vicini?
Trovi che quella sagoma di carta nel poligono di tiro del tutorial si muova troppo velocemente per il tuo bazooka?
Mentre stai scappando da una situazione complicata quello stupido personaggio che stai comandando si incastra sempre contro il muro di fianco alla porta impedendoti la fuga?
Allora MANUALE DI SOPRAVVIVENZA PER VIDEOGIOCATORI IMPEDITI è la rubrica giusta per te! Dalla tastiera di un videogiocatore senza pazienza, verranno analizzati i giochi che fanno o meno al caso nostro.Come primo intervento ho deciso di parlare di MAFIA 2, un gioco che ho portato a termine per 3 motivi:
1) Il primo capitolo mi aveva soddisfatto
2) Le recensioni parlavano di una trama e un’atmosfera fighissime
3) L’hype generale era talmente alto da coinvolgermi completamente
Ebbene, consapevole di non essere all’altezza di giochi come GTA, qualche dubbio prima di cominciare mi ha assalito: “… e se fosse stato snaturato il sistema di gioco del vecchio mafia costringendoti a vivere un mondo e non una storia?”
Il primo mafia mi era piaciuto assaje, più che altro per la trama e l’atmosfera. Un po’ meno per le sparatorie e per quella cazzo di polizia che mi inseguiva sempre. Mi buttai in seguito sul primo IL PADRINO, che pure quello mi piacque. Sicuramente era un prodotto molto meno originale, ma il suo fascino era innegabile.
Poi però uscirono giochi più vicini a GTA e il terrore di vedere il bel Vito Scaletta in un bivio in cui scegliere se andare direttamente a sparare al super capo mafioso e finire il gioco o aiutare il bambino che saltella a bordo strada con una lucina lampeggiante sopra la testa che ti chiede aiuto per prendere il gattino incastrato sull’albero in cambio di 100.000 dollari necessari a comprare la televisione alla mamma di Al Capone che in cambio ti darà un biglietto per Broadway che ti fornirà l’utilissimo achievement “Padrino acculturato”, mi terrorizzava non poco.
Anche gli achievement in Mafia 2 hanno un loro perché |
Fortunatamente ho raccolto tutto il mio coraggio e, spinto anche dalla complicità della morosa, mi sono inoltrato nell’America degli anni 40.
La prima missione, ambientata in Sicilia, è coinvolgente e semplice, ma allo stesso tempo ti carica d’adrenalina fino a farti credere di essere stato un fenomeno a beccare tutti gli avversari al primo colpo, nonostante il merito fosse tutto del LIVELLO: FACILE. Poi il gioco prosegue con qualcosa che a me piace tanto, ovvero le parti non giocate. Mafia 2 in sintesi è ore e ore di parti non giocate, di dialoghi interessanti, ispirati e utili ai fini di coinvolgere e invogliare a proseguire, interrotte da qualche parte giocata in cui guidare la macchina seguendo i limiti e in cui sparare a qualcuno che ti porterà a sparare a qualcun’altro. Molte missioni, anche negli ultimi capitoli, rimangono fini a se stesse e ti portano a credere di essere ancora in un lunghissimo tutorial giocato, tanto sono intuitive e comandate.
Certo, le sparatorie possono portare anche alla morte, ma nel peggiore dei casi dovrai rigiocare solo pochi minuti per tornare allo stesso punto, dato che i salvataggi automatici sanno esattamente quando scattare senza farti soffrire la pena di rifare le parti più difficili.
Insomma, per gli amanti, come me, delle avventure grafiche in cui non puoi morire, questo gioco è una botta di vita. Una trama molto bella e veramente coinvolgente, condita da personaggi un po’ stereotipati e scopiazzati dal cinema di genere ma comunque profondi e carismatici, e un sistema di gioco semplice, con poche mosse e poche possibilità di commettere errori fanno di questo MAFIA 2 il gioco perfetto e riuscito. Un capolavoro!
Ovviamente non ripetete mai queste parole a un giocatore pro, o finirete per aggravare ulteriormente la vostra condizione di impedito videoludico.