Se è vero che dal cinema italiano esce poco materiale interessante, è anche vero che in Italia non arrivano poi così tanti film stranieri non anglofoni.
Guardando ogni settimana le uscite al cinema è evidente come dal resto del mondo, escludendo gli Stati Uniti, approdano solo horror e qualche commedia più o meno divertente.
Se da un lato dovremmo sentirci privati di chissà quante pellicole apprezzabili, dall’altro bisognerebbe ringraziare questo “filtro” che limita la spazzatura, evitandoci di spendere decine di euro per film di bassa lega.
Immaginate se un canadese andasse al cinema per vedersi l’ultima porcata italiana di Natale… sono piuttosto sicuro che con il cinema italiano i rapporti si chiuderebbero ben presto.
Un film che dal Canada ha raggiunto l’Italia è invece questo Starbuck, una commedia dal marcato stile francese, che racconta la scoperta, da parte di uno squattrinato quarantenne, dell’esistenza di oltre 500 ragazzi, nati grazie ad una serie di donazioni di sperma che fece da giovane. La chiave della commedia, ovviamente, gira attorno alla volontà di questi ragazzi di conoscere il proprio padre biologico, sconvolgendo non poco la (banale) vita del protagonista.
Come i film francesi più famosi, l’ironia è sempre un po’ malinconica, dettata da un’idea in partenza grottesca, che finisce per farci immedesimare nel protagonista anziché deriderne la stupidità.
In conclusione il film è piacevole e gode di una sapientemente gestione dei tempi che ci porta senza noia al finale.
IN UN AGGETTIVO: Piacevole