Dopo un paio di titoli dimenticabili, è il momento di tornare a parlare di giochi di calcio che hanno fatto storia.
Se per qualcuno Sensible Soccer è stato il picco più alto raggiunto per il genere, l’altra grande corrente di pensiero asserirà sempre che c’è un solo, grande, indimenticato, videogioco di calcio: Kick Off 2.
Mettiamo subito i puntini sulle “i”, Kick Off 2 e il suo predecessore arrivano sugli scaffali con un certo anticipo rispetto il rivale storico. Il che vuol dire niente, ma può anche volere dire tutto.
I due giochi godono di un elevato numero di similitudini: grafica e animazioni simpatiche, gestione tattica importante per lo sviluppo della partita e l’elevata velocità sono forse le più evidenti. L’aspetto in comune più rappresentativo, a mio avviso, rimane però il gameplay, con la palla che non resta incollata ai piedi del calciatore.
Essendo arrivato prima Kick Off, sicuramente possiamo spezzare una lancia in suo favore nella scelta di titolo storicamente più importante, anche se questo non significa che Sensible Soccer sia un banale clone (vi invito a rileggere la recensione per approfondire).
Kick Off 2 si presenta subito bene, con una bella schermata d’avvio condita con dei cori molto evocativi.
Arrivati nell’essenziale menù di gioco ci ritroviamo subito a dover scegliere cosa fare, partendo dalla classica amichevole fino alle più impegnative coppe o leghe. Curioso il fatto di avere una sezione dedicata completamente alla personalizzazione delle magliette della propria squadra.
Cominciata la partita, l’impatto è notevole. Si sentono ancora i credibili suoni che simulano la tifoseria e durante la partita hanno un ruolo importante anche i rimbalzi del pallone.
Graficamente siamo a buoni livelli, i giocatori hanno delle ottime animazioni e il campo è perfettamente proporzionato alla dimensione dei calciatori, in modo da rendere quasi simulativa l’esperienza.
La velocità di gioco e la palla che non rimane mai incollata ai piedi del giocatore, fanno di questo gioco un più che ostile rivale per chi si approccia al titolo per la prima volta, ma passati i primi momenti d’adattamento, ci si rende conto che il sistema è molto efficace e si presta perfettamente a diverse interpretazioni. La magia di Kick Off infatti sta proprio nel fatto che ogni giocatore può realmente avere uno stile proprio, rendendo imprevedibile ogni partita.
A differenza del primo capitolo della serie, con cui condivide praticamente il 90% del gameplay, l’introduzione del sistema After Thouch permette di dare effetto al pallone una volta effettuato il tiro.
Altro punto a favore sono le meccaniche variabile di gioco: tenendo premuto il tasto a centrocampo il giocatore si ferma con la palla al piede agevolando la precisione nei passaggi, mentre avvicinandosi all’area di rigore, il controllo di palla diventa più semplice, aiutando non poco lo sviluppo dei dribbling.
A suo tempo lo giocai e lo preferii ai primi Sensible Soccer, se non altro perché avevo una nutrita schiera di amici con cui fare tornei.
A livello manageriale il titolo non sarebbe mai stato minimamente paragonabile a SWOS, ma l’opzione per interagire con i propri salvataggi di Player Manager (forse il più famoso manageriale calcistico dell’epoca), fu un’intelligente trovata.
Il titolo gode tutt’ora di una nutrita comunity che continua a giocarlo e a fare tornei, a dimostrazione di quanto sia stata eccellente la programmazione di Dino Dini, un uomo che affermò di non essere un amante del calcio…
Curiosità: il titolo ha avuto un’infinità di espansioni, atte quasi sempre ad aggiornare, in base all’anno e alle competizioni esistenti, solo i nomi delle squadre utilizzabili.